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San Leopold Mandic: una pagina di misericordia

San Leopold Mandic: una pagina di misericordia


Nel giorno in cui alcuni sono soliti celebrare San Leopold Mandic (12 maggio / 30 luglio), ho pensato di condividere con voi le immagini di un’opera che ho avuto modo di realizzare qualche anno fa. Le foto si riferiscono a due copie della stessa immagine, entrambe in bronzo, di cui una si trova nel Convento dei frati Cappuccini, Zagabria (2015) e l’altra nel Santuario di San Leopold Mandic a Padova (2016).


Il Santo viene ritratto col volto della misericordia, come evidenzia la scena rappresentata sulla pagina evangelica che, aprendosi, diventa un tutt’uno col corpo del santo. L’episodio, infatti, è quello della peccatrice colta in flagrante adulterio (cf. Gv 8, 1-11). L’immagine di Cristo defluisce e diventa una sola cosa con la barba di san Leopold: i capelli e la barba del santo diventano i capelli e la barba di Gesù. Anche la peccatrice ha lo sguardo alto, staccata dal piano della pagina, come ad evidenziare il perdono avvenuto e il distacco dalla vita precedente.

Alcune parti del corpo del santo sono leggermente accentuate, come a sottolineare la magnanimità del santo francescano: il braccio destro benedicente, in parte denudato, richiama quello di Cristo e di Francesco nello stemma francescano; le mani, indicano la larghezza con cui Dio elargisce la sua misericordia (in quella destra, per altro, sono state poste le reliquie del santo); la testa e in particolare le orecchie, evidenziano l’ascolto dell’amore di Dio, ma anche l’ascolto delle povertà umane, durante le confessioni, a cui il santo dedicava diverse ore della sua giornata.




Anche il saio varia nella misura: a destra diventa parte integrante con la terra, come a dire che la misericordia di Leopold nasce dalla sua terra d’origine, nel seno della sua famiglia e al tempo stesso nutre quella dove lui ha vissuto. Il corpo di un santo, infatti, posto nel terreno diventa esso stesso eucaristia per la terra. Il movimento a spirale del saio favorisce slancio verso l’alto, rendendo l’opera godibile da tutti i lati.

L’immagine è per certi versi profetica, perché è stata realizzata prima ancora che papa Francesco indisse l’anno santo della misericordia (2016).



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