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Non bastano le parole

Cenacolo poetico


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Non bastano le parole

 

Non bastano le parole

o l’arte metrica dei versi;

e neppure le metafore

per dire l’essenza delle cose.

No! Non bastano le parole.

Occorre l’amore

per fare poesia.

Eh già, l’amore.

Ma cos’è l’amore?

E dove nasce

questo mistero arcano

che anima le cose?

Semmai qualcuno sa dire

l’origine del suo.

Forse gli amanti?

Oppure i poeti?

O ancora i santi?

Chissà? Magari sì.

Ma solo quando d’eterno

rivestono i pensieri che

nascono dal cuore.

 

 Luigi Razzano


Iconologia poetica



Cos’è che fa la poesia? È lo stesso che dire: cosa fa dello scrittore un poeta? Sono le domande tacite che attraversano l’intero componimento poetico, a cui l’autore si sforza di dare una risposta indagandola tra i vari elementi che la costituiscono: le parole? La metrica? Le metafore? Tutti elementi letterari che hanno un’importanza fondamentale. Eppure da soli non bastano. Da qui il titolo della poesia: Non bastano le parole. Un appellativo che ritorna a ritmo cadenzato nel corso del componimento. Una sorta di ritornello che ribadisce e conferma l’asserzione iniziale: “No! Non bastano le parole”. Allo stesso modo non basta scrivere poesie per essere poeti. “Occorre l’amore / per fare poesia”. Ecco l’essenza che conferisce armonia ai vari elementi letterari. Non che lo scrittore sia privo d’amore. Anzi. L’amore, nell’uno e nell’altro caso, è ciò che tiene insieme le tensioni polarizzanti di un componimento letterario. Esso conferisce loro equilibrio, proporzione, simmetria, accordo, ritmo, musicalità. L’amore diventa così la formula alchemica che fa delle singole parole, delle metafore, delle immagini, dei simboli, delle storie, delle scene, dei silenzi, dei tempi una vera e propria sinfonia musicale. La poesia diventa in questo caso un concerto, dove ogni cosa, ogni elemento e ogni frammento viene valorizzato dall’insieme. Diventa orchestrale, per l’appunto.

L’amore sembra costituire allora la risposta a lungo perseguita, eppure non appaga ancora la sete poetica dell’autore che, anzi, suscita in lui ulteriori domande: “Eh già, l’amore. / Ma cos’è l’amore? / E dove nasce / questo mistero arcano / che anima le cose?”. Sono le domande che riaccendono la ricerca mantengono aperta la questione sulla natura dell’amore e più specificamente sulla sua identità e sulla sua origine. L’amore rimane sempre un mistero difficile da decifrare, perfino a chi come gli “amanti”, i “poeti” e i “santi” ne fanno esperienza attraverso le sue forme manifestative: “Semmai qualcuno sa dire / l’origine del suo”. Costoro è vero ne esperiscono la natura, il moto, la dinamica, le forme, l’ampiezza, la profondità, ma possono dirsi poeti “solo quando d’eterno / rivestono i pensieri che / nascono dal cuore”.


Poiefilo

 

 

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