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- don luigi
- 24 dic 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Cenacolo poetico


Annuncio
Con lo sguardo
volto alla finestra
sta Maria
protesa alla luce
del suo cuore;
mentre, dal cielo,
la stella del mattino
le pervade il grembo
già gravido d’amore;
e lei, piena di grazia,
concepisce il Verbo,
… ancora una volta
nel silenzio del mondo.
Luigi Razzano
Iconologia poetica

Annuncio è la poesia con la quale auguro a tutti i lettori di rivisitare, nella luce della propria fede, la straordinaria esperienza natalizia di Maria. Per lei il concepimento del Verbo è avvenuto, in modo unico e irripetibile, nel suo grembo di donna. Per ciascuno di noi, lo stesso evento, può accadere nel seno della propria anima, ad opera dello stesso Spirito. Maria ha avuto il privilegio di accarezzare la carne di Gesù e sentire l’odore della sua pelle, noi quello di lambire il suo corpo mistico e sentire il profumo della sua presenza viva e vera nella Chiesa. Maria si è lasciata colmare il corpo d’amore dall’Angelo, noi, di lasciarci pervadere l’animo di luce dalla “stella del mattino”[1]. Come Maria ci ha fatto dono di Cristo: luce del mondo, così noi – Alter Mary – siamo chiamati a profetizzare il Cristo che sorge all’alba dei “cieli nuovi e della terra nuova” (cf. 2Pt 3,13; Is 62,22; 65,17; Ap 21,1). Ecco l’annuncio che dà ragione della nostra gioia, anche quando esso accade “nel silenzio del mondo”.
[1] A livello astronomico la “stella del mattino” viene identificata col pianeta Venere, ma la tradizione storica la fa risalire a Lucifero, che al di là della connotazione negativa assunta nella nostra cultura, è per eccellenza la stella portatrice della luce. In ogni caso si tratta dell’astro luminoso che sorgendo all’aurora, preannuncia l’alba del sole.




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