Luce bianca
- don luigi
- 15 mag 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Cenacolo poetico

Luce bianca
Bianca
dall’alto
la luce
sulle cose
si posa.
E da quest’alba
che silente,
s’irraggia nei cuori
nuova la vita
nel mondo
si dà.
Luigi Razzano
Iconologia poetica
La luce è forse il fenomeno fisico che più di ogni altro esercita la maggiore attrazione su di noi. Tutto ciò che esiste è visibile per mezzo della luce. E tuttavia la sua funzione non è solo legata alla visibilità, benché meno alla luminosità. Le qualità di cui dispone sono essenziali allo sviluppo della vita. La sua azione, per questo, è oggetto di indagine: scientifica, artistica, poetica, filosofica, psicologica, spirituale, suscettibile com’è di diverse interpretazioni. A livello scientifico viene compresa come un fenomeno elettromagnetico che illuminando gli oggetti si manifesta sotto forma di una svariata declinazione di colori. Essa è per lo più prodotta da una sorgente luminosa naturale come il sole, la luna, le stelle, il fuoco; o artificiale come le candele, le lampadine, il laser dove in ogni caso rimane un fenomeno fisico perfettamente spiegabile. Ma per quanto la scienza ne offra una conoscenza chiara e rigorosa, la sua spiegazione rimane inesauriente. La luce dispone infatti di un simbolismo che va al di là del suo aspetto fenomenico, il cui significato può essere registrato da discipline che dispongono di altri metodi e criteri conoscitivi. Nell’arte, per esempio, la sua luminosità costituisce un elemento fondamentale per la visibilità della bellezza[1], un fenomeno altrettante sensibile, ma irriducibile ad un’indagine scientifica, soprattutto quando diventa espressiva di un’ideale di vita perseguibile per mezzo di un’indagine filosofica o contemplativa. La luce acquista così una dimensione trascendente che riflette molto da vicino quella dei poeti, dei mistici e ancora più dei profeti, specie quando costoro sono oggetti di una ispirazione divina. La luce assume così una valenza intellettiva fino a diventare un vero e proprio evento spirituale, grazie al quale diventa possibile “scrutare anche le profondità di Dio” (1Cor 2,10). È in questa ottica che riusciamo a cogliere il significato di quella straordinaria intuizione rivelativa che l’autore biblico pone all’inizio delle Scritture, quando facendosi interprete dell’atto creativo di Dio dice: “Sia la luce! E la luce fu” (Gen 1,3), a testimonianza che essa non è solo quella che viene distinta dalle tenebre. È a questa luce che fa riferimento la poesia, dove viene qualificata con l’aggettivo “bianca”, relativo non solo alla somma luminosa di tutti i colori, ma soprattutto alla purezza divina di cui è emanazione. Essa consente sì di vedere tutto ciò che è visibile, ma anche ciò che è invisibile, capace com’è di fare vedere dall’“Alto” “le cose sulle quali si posa”. L’“Alto” diventa così sinonimo del cielo o di Dio, di cui la luce è l’essenza. “Dio è luce e in lui non c’è tenebra alcuna” (1Gv 1,5), afferma Giovanni. Questa luce costituisce allora la condizione spirituale che consente di gettare lo sguardo nell’essenza della realtà, intuita come la pienezza della vita. La conoscenza della realtà allora non dipende solo dalla precisione dei metodi scientifici che siamo in grado di sviluppare, ma anche dalla luce, ovvero dal punto di vista dal quale la si osserva. È a queste condizioni che essa dà origine a quel fenomeno dell’“alba”, inteso evidentemente come l’evento spirituale che fa vedere in modo nuovo la vita: “E da quest’alba / che silente, / s’irraggia nei cuori / nuova la vita / nel mondo / si dà”.
[1] È interessante notare come l’arte, condividendo con la scienza dati provenienti dalla percezione retinica, abbia sviluppato addirittura un movimento artistico tutto incentrato sulle impressioni psichiche (da cui Impressionismo) che esse provocano nel soggetto, tradotte poi in veri e propri capolavori di indubbio piacere estetico. La luce è colore – amavano ripetere gli Impressionisti – e il colore muta nel tempo col variare della luce. A testimonianza di questo dato scientifico, Claude Monet realizzò una serie di opere intese come variazioni sul tema della cattedrale di Rouen rappresentata in diverse ore della giornata.




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